The Cult - Estragon, Sep 29/2009
Bologna, Italy, Estragon
un appuntamento che rimandavo da troppi anni e questa volta non ho potuto rinunciare visto che in scaletta c'è tutto love, uno dei miei album preferiti di sempre.

sul sito della live c'è scritto inizio concerto ore 22,30 ma sul biglietto è riportato 20,30. in molti non hanno usato internet visto che già prima delle 9 il pubblico inizia a rumoreggiare intonando "c'avete rotto il caaaazzooooo!" e così avanti a più riprese fino all'inizio del concerto. non vedevo un pubblico così affiatato e unito dai primi anni novanta quando andava di moda intonare "jovanotti figlio di puttana!".

il locale bolognese è piccolino ma bello pieno e l'effetto sauna è garantito per tutti . finalmente dopo tanta attesa, dopo un'intro registrata i nostri irrompono con Nirvana e le teste iniziano a ciondolare. Love ammalia il pubblico con le sue carezze elettriche, Brother Wolf Sister Moon lo commuove, Rain lo fa cantare a squarcia gola, The Phoenix è una tempesta psichedelica che stordisce tutti, per Revolution tutti con i pugni alzati al cielo, con She Sells Sanctuary saltano tutti.

suonato tutto love, dopo una brevissima pausa con un video pscichedelico sullo sfondo e la musica del primo lungometraggio di ghost in the shell si riparte con Electric Ocean e vengono snocciolati altri brani fra cui le aclamatissime Wild Flower, Fire Woman e Love Removal Machine.

tutti i brani bene o male sono stati accolti con boati e applausi, gli unici due che hanno lasciato un po' freddo il pubblico sono stati Big Neon Glitter e Hollow Man (suonare quest'ultima non deve essere molto divertente nemmeno per Ian Astbury visto che annuncia il pezzo con un sonoro "che palle!").

i suoni sono stati ottimi forse un po ' troppo sovrastata la voce dalla chitarra ma non ci si può lamentare, l'adrenalina rock è arrivata tutta.

Ian Astbury si presenta con barba incolta, un po' trasandato ed inizialmente è freddo ma poi si lascia coinvolgere dal calore del pubblico e si diverte a incitarlo e ringraziarlo. la sua prestazione è stata buona anche se in certi pezzi "singhiozzava" i testi e in sun king sbaglia un attacco. Billy Duffy invece è in formsissima macina riff senza sosta, sorride, mostra fiero le sue braccia palestrate e non rinuncia a ostentare pose da vera rock star. John Tempesta alla batteria martella che è un piacere. Mike Dimkich alla seconda chitarra e Chris Wyse al basso sono in un angolino quasi invisibili (quest'ultimo si sente solo in una versione acidissima di Dirty Little Rockstar). la scenografia è scarna con uno schermo che proietta diversi video con immagini inerenti a ogni pezzo e poche luci a fare da contorno all'esibizione ma non si è sentita assolutamente la mancanza di qualcosa di più pomposo.

concerto promosso dai numerosissimi sorrisi stampati sui volti all'uscita del locale. per ascoltare pezzi come Spiritwalker, Lil Devil, Edie e Sweet Soul Sister sarà per la prossima volta.

Ian
Setlist
Nirvana
Big Neon Glitter
Love
Brother Wolf; Sister Moon
Rain
The Phoenix
Hollow Man
Revolution
She Sells Sanctuary
Black Angel
Encore
Electric Ocean
Wild Flower
Sun King
Rise
Dirty Little Rock Star
Fire Woman
Love Removal Machine